Outbrain: priorità su salute e benessere. I vantaggi del Native advertising per i brand

Sin dagli esordi del web, gli utenti hanno mostrato un interesse assiduo nei confronti di tematiche relative alla salute e benessere. Oggi più di prima, questi interessi attraggono l’attenzione degli utenti che nell’online ricercano con fiducia consigli e rimedi utili per mantenersi sani nel tempo. Secondo l’ultima analisi Comscore, il numero di visite ai siti web o app di news sulla salute è aumentato a partire dalla settimana del 24 febbraio-1 marzo, in concomitanza con l’acuirsi del rischio sanitario, per giungere nella settimana del 16-22 marzo a tassi incrementali che hanno raggiunto in Italia +56% (+16% in Francia, +199% in Germania, +83 % in Spagna e +66% nel Regno Unito). Outbrain ha essa stessa voluto approfondire il rapporto tra ambienti digitali e industria della salute e del benessere, conducendo un’analisi tramite la piattaforma proprietaria BrainPower. Un primo dato che concorre a profilare il quadro della situazione attuale online riguarda i dispositivi usati in prevalenza dagli utenti per documentarsi, tra i quali smartphone e device mobile spiccano come strumenti per raggiungere ben il 72% dei contenuti sulla salute – siano essi sotto forma di guide, recensioni, gallerie fotografiche, video o altro ancora. Un secondo dato riguarda la natura qualitativa dei contenuti di maggiore interesse per gli utenti che si dimostrano più coinvolti quando vengono proposti loro obiettivi formativi o, per usare un termine noto, Educational. Ultimo, ma non meno rilevante, il pubblico è estremamente attento ai contesti digitali in cui trova pubblicati i contenuti di proprio interesse, con i social percepiti come meno affidabili rispetto ai siti Premium, cioè selezionati e quindi riconosciuti come attendibili per qualità, firme giornalistiche o storicità di pubblicazione. Ad esempio, i siti dei quotidiani locali e nazionali, quelli di riviste femminili e di attualità o i siti specializzati in health&wellness. In tutti questi ambienti editoriali, gli utenti si documentano per il 24% nelle sezioni di news, il 19% in quelle legate all’entertainment, il 12% nelle sezioni più strettamente health. In tutti i casi, i contenuti dei brand sono raggiunti dai pubblici tramite sistemi di annunci di native advertising, adottati dai siti editoriali, che rispetto ai social ads presentano il 44% di probabilità in più di essere riconosciuti come attendibili, il 21% in più di venire cliccati e quindi il 24% di probabilità in più di venire ricordati nel tempo con effetti positivi su possibili acquisti futuri. «Nel settore della salute e del benessere il percorso per creare una relazione di fiducia tra brand e consumatore inizia con l’educazione – ha detto Andrea Ceccoli, Head of Publishers di Outbrain Italia -. Gli utenti sono più ricettivi e più propensi ad ascoltare se l’informazione è utile o se il brand è in grado di raccontare una storia in cui i lettori si identificano e dalla quale possono trarre informazioni preziose per soddisfare o risolvere determinate necessità. Ciò premesso, creare contenuti sorprendenti e interessanti potrebbe provocare l’effetto contrario qualora il canale adottato per la distribuzione fosse intrusivo e fastidioso».

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