Assirm analizza andamento attuale e prospettive future degli associati

Nonostante un lieve rallentamento dell’economia italiana (Pil +0,2%), lo scorso anno Assirm, presieduta da Matteo Lucchi, ha registrato una stabilizzazione del settore delle ricerche di mercato e di opinione con buone opportunità di business per il 2020. Tuttavia l’emergenza sanitaria ha radicalmente modificato la realtà, da qui un nuovo scenario, delineato dagli associati Assirm, che si erano affacciati al 2020 con buone basi di partenza e un’ampia possibilità di intervento. Ma il Coronavirus ha inevitabilmente modificato la realtà. In materia di preoccupazioni, le principali riguardano l’economia nazionale (84%), l’andamento della propria azienda (69%), la salute dei familiari (55%). In merito alla conclusione dell’emergenza, il 43% degli associati ipotizza entro giugno, mentre il 31% prevede una ripresa delle attività entro luglio. Una ripartenza che in questo settore potrebbe comunque verificarsi anche in tempi più rapidi, considerata la necessità di aziende di beni e servizi di comprendere non solo il nuovo comportamento dei consumatori, ma anche il sentiment dell’opinione pubblica sulle scelte delle istituzioni. Analizzando, invece, la portata dei problemi da affrontare, per il 28% degli associati è gestibile con minime revisioni del piano aziendale, per il 32% è significativa con un’indispensabile riorganizzazione del lavoro, mentre per 1 associato su 3 è severa considerato il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati. Riguardo al 2021, gli associati Assirm si dividono in tre gruppi: un 35% intravede una situazione economia migliore, un altro 35% delinea uno stato peggiore, il restante 30% resterà uguale ad ora (14%) o al momento non sa valutare (16%).

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