Fieg e Confindustria Cultura Italia chiedono interventi urgenti per stampa e cultura

Il 5 marzo il presidente della Federazione italiana editori giornali (Fieg), Andrea Riffeser Monti, si era appellato a Governo e Parlamento per la situazione di grave crisi per le imprese editrici e per l’intera filiera della stampa a causa dell’emergenza Coronavirus. “Alle evidenti difficoltà nelle aree maggiormente colpite si aggiunge il marcato calo degli investimenti pubblicitari per la cancellazione degli eventi (fiere, incontri, mostre, ecc.) catalizzatori di significativi volumi di pubblicità. Il tutto in un quadro di persistente e strutturale crisi delle vendite di copie e di pubblicità.” Riffeser ha invocato misure urgenti sulla pubblicità, con il credito di imposta sul totale degli investimenti effettuati sui giornali; sui costi delle materie prime; sulla rete di distribuzione con un sostegno, anche finanziario, alle edicole e ai distributori. Ai Comuni, nell’ambito dell’accordo Fieg-Anci, un impegno straordinario per sostenere le edicole, azzerando tutte le imposte locali e i canoni, almeno per tutto il 2020, ed attivando rapidamente le altre iniziative per la valorizzazione dei punti vendita dei giornali. A questo appello il 6 marzo è seguto quello di Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura Italia, Federazione Italiana dell’Industria Culturale che riunisce le associazioni dell’editoria (Aie), della musica (Afi, Fimi, Pmi), del cinema e audiovisivo (Anica, Apa, Univideo) e servizi per la valorizzazione del patrimonio culturale (Aicc). Nella sua lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al Ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini e al Ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha chiesto con urgenza Interventi immediati a sostegno dell’intero settore culturale per contenere il pesantissimo impatto che l’emergenza Coronavirus sta avendo sulle imprese e sui lavoratori. “Gli effetti della diffusione del virus sulle aziende e lavoratori del settore – ha scritto Cipolletta – è significativo e preoccupante. Il drastico calo di vendite di prodotti culturali, libri, musica e dvd, la cancellazione di concerti, la disdetta di mostre e visite culturali con presenze nei musei che non raggiungono il 20% di quelle normalmente registrate, l’annullamento di festival ed eventi fieristici, la chiusura delle sale cinematografiche, la sospensione delle produzioni audiovisive nazionali e internazionali e in generale il congelamento di attività o iniziative già programmate stanno generando infatti danni economici assai rilevanti su tutto il territorio nazionale, stravolgendo investimenti e sviluppo delle industrie per quest’anno e, probabilmente, anche per quelli a venire e generando una crisi di liquidità per le aziende del settore”. In quest’ultimo week end (29 febbraio-1marzo, ndr) gli incassi cinematografici sono crollati del 75%. Il 70% delle prenotazioni online di mostre e musei sono state cancellate, così come 7.400 spettacoli dal vivo, mentre i libri hanno subito un calo di vendite del 25% con punte del 70% nelle zone più colpite dal virus.

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