Il Social- Madre di Napoli

Il museo Madre di Napoli è sempre più social. A pochi giorni dall’attivazione dei nuovi canali Spotify, Smartify, WhatsApp e Telegram, il prestigioso portale Artribune ha attribuito al Madre il riconoscimento di “Museo più social del sud Italia”. Una nuova menzione per il polo d’arte contemporanea napoletano, dopo quella recentemente ricevuta da Twitter. Con MuseumWeek, l’evento web che per una settimana coinvolge i musei di tutto il mondo, il Madre anche quest’anno è stato infatti inserito tra i 10 musei più influenti d’Italia per l’engagement sui social. Una primavera ricca di successi. Il museo ha appena aderito con ottimi risultati alla quattordicesima edizione della Notte europea dei Musei, patrocinata dal Consiglio d’Europa, Unesco e Icom, e in questa occasione è rimasto aperto fino alle 23 con ingresso al costo simbolico di 1 euro a partire dalle 19.30, prevedendo visite guidate esperienziali alle opere in mostra. Solo uno degli eventi a cui il museo ha aderito, insieme a visite guidate alle collezioni, attività e laboratori per famiglie, con due appuntamenti per ogni weekend. Ogni iniziativa è sempre stata comunicata e raccontata sui social. Un museo sempre più vivo, connesso, strutturato. Un museo che negli ultimi anni ha lavorato molto per costruire e ricostruire. Già a fine 2017 con il format a cura di Andrea Viliani il museo ha voluto cambiare completamente i connotati della collezione permanente, anche grazie all’ingresso di opere di oltre 50 nuovi autori tra i quali Maurizio Cattelan, Urs Fischer,Alberto Di Fabio, Katharina Sieverding, e un focus speciale su Alessandro Mendini a cura di Arianna Rosica e Gianluca Riccio. Ma naturalmente si è lavorato anche sul riallestimento dei lavori già presenti, in un insieme complessivo e integrato che innesca inedite letture e sfida completamente il concetto stesso di collezione museale, trasformandolo in organismo vivo. Il mese di maggio ha visto un itinerario tematico guidato da IlCartastorie. Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, una riflessione sulle pratiche dell’archivio nella cultura e nelle arti contemporanee. Dal patrimonio di storie custodito negli 80 chilometri di scaffalature dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, che ricostruiscono un affresco vivace e plurale di Napoli e di tutto il Mezzogiorno dal 1573 ai giorni nostri. Fino ad arrivare alle opere del progetto in progress “Per_formare una collezione”, piattaforma dedicata dal Madre alla formazione progressiva della propria collezione, che con la recente acquisizione dell’opera di Umberto Manzo “Senza titolo” del 2013 e il capitolo “Per un archivio dell’arte in Campania” ha esplorato la relazione fra il museo e il territorio in cui opera. Particolare attenzione è stata dedicata alle pratiche dell’archivio e alle molteplici possibili connessioni fra arte, design, architettura, urbanistica e cambiamenti socio-economici e di matrice antropologica in corso sul territorio campano. “Le Collezioni”, una visita guidata tra le sale monografiche al primo piano del museo, in cui l’accostamento con reperti e manufatti provenienti da Pompei rimette in prospettiva le opere della collezione site-specific. Essere sempre on-line e connessi, è sempre più importante. Il tema di questa edizione della notte dei musei è stato infatti l’iperconnettività, come scelta per stimolare il confronto e la condivisione di esperienze sulle opportunità di apertura e di costruzione di una comunità museale che attiva processi partecipativi. Oggi il ruolo dei musei non può prescindere dal considerare il loro essere parte delle comunità locali, del paesaggio culturale e dell’ambiente naturale. È questa l’iperconnettività a cui pensa l’Icom, un concetto che sintetizza i tanti metodi di comunicazione oggi a disposizione, dai contatti di persona al telefono, dalle email a WhatsApp. Questa rete globale diventa ogni giorno più complessa, diversificata e integrata. “Nel mondo iperconnesso di oggi, i musei sono presenti e partecipano a questa tendenza”, ha ricordato l’Icom. Un plauso al Madre, che conta più di 20k followers su Instagram e quasi 45mila su Twitter.

Adele Messina

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