Ferrero è l’azienda più reputata in Italia

Dopo l’appuntamento con la Global RepTrak 100, il ranking delle 100 aziende più apprezzate al mondo, Reputation Institute, misurazione e consulenza sulla corporate reputation, presenta Italy RepTrak 2018, fotografia aggiornata sulla reputazione delle 150 aziende più apprezzate dagli italiani. Dopo essersi confermata l’azienda italiana più reputata al mondo secondo la classifica Global RepTrak 100, Ferrero riconquista anche la leadership dell’azienda più reputata in Italia, subentrando a Walt Disney (quest’anno “scivolata” al terzo posto). Sul podio anche Ferrari, passando dalla terza posizione dell’anno scorso alla seconda nel 2018. Continua la crescita Lavazza che, pur fermandosi quest’anno ai piedi del podio, conferma un ritrovato feeling con gli Italiani proprio nei giorni dell’inaugurazione di Nuvola, innovativa sede della storica azienda torinese. Seguono Canon, Samsung, Lego, Amazon, Pirelli e Giorgio Armani. I risultati dello studio e relativi trend sono stati presentati ieri nel corso dei Reputation Awards 2018 presso il Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano in partnership con Iulm e Ferpi. Reputation Awards, giunto quest’anno alla sesta edizione, è l’evento annuale di riflessione e confronto sullo stato dell’arte della reputazione delle aziende in Italia, sulle principali tendenze e sfide che influenzano la gestione della loro reputazione, anche alla luce dei più recenti avvenimenti politici e socio-economici. Nel 2018 la reputazione delle aziende in Italia è scesa ( -3,5 punti) rispetto all’indice dello scorso anno portando il valore medio al punteggio di 67,3 punti/100. Tale valore si attesta ai livelli reputazionali del 2014 (67,4) e dimostra come le aziende, nel corso dell’ultimo anno, non siano state capaci di conquistare la fiducia degli italiani. La classifica per settori vede ai primi posti l’elettronica, i prodotti di lusso, le bevande e il cibo. Rispetto alla classifica 2017, da evidenziare il crollo del settore telco (-7,8 pts) in un anno caratterizzato dalle polemiche per le “bollette a 28 giorni”. Battuta d’arresto anche per l’Automotive (-3,0 pts), tradizionalmente molto apprezzato dagli italiani, che quest’anno risente dei continui scandali che intaccano la fiducia nei confronti degli operatori, oggi alle prese non solo con un ripensamento delle politiche industriali, ma anche con un necessario riposizionamento rispetto alle aspettative dei consumatori. Continua a indebolirsi – seppur in maniera inferiore rispetto alla media nazionale – la reputazione del settore finanziario (-3,8 pts per le banche; -2,3 per le assicurazioni) a dimostrazione di come, oggi la reputazione sia particolarmente fragile soprattutto per quei settori dove la percezione pubblica è in balia di un racconto collettivo spesso basato sull’emotività. In un anno in cui sono cresciute le aspettative degli italiani sul ruolo sociale delle aziende, crolla la reputazione di alcune aziende globali impattate da crisi nella percezione del loro workplace come Amazon (-4,7) e Ikea (-7,1) e della loro trasparenza come nei casi di Apple (-10,4) e Facebook (-9,1). Da evidenziare, infine, a differenza dell’anno scorso quando gli italiani si sono dimostrati particolarmente esterofili nel giudicare le aziende, le buone performance delle principali imprese italiane: Unipol (67,1) è l’azienda italiana più reputata nel settore finanziario complessivo mentre Intesa Sanpaolo (60,6) è la prima banca italiana per reputazione. Pirelli rientra nella Top10 (+21 posizioni rispetto al 2017) mentre Barilla, recuperando 12 posizioni, torna nelle prime 20. Complessivamente, delle prime venti aziende per reputazione in Italia, 1 su 2 è italiana.

 

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