Nel 2019 la spesa globale in advertising sui social network raggiungerà quella sui quotidiani
Secondo il nuovo report “Advertising Expenditure Forecasts”, pubblicato da Zenith, l’advertising sui social media varrà il 20% dell’intera spesa internet advertising nel 2019, in crescita dal 16% del 2016. Il social media advertising, dunque, crescerà del 20% all’anno e nel 2019 il suo valore sarà solo dell’1% inferiore a quello della pubblicità sui quotidiani (50,2 miliardi di dollari statunitensi per i social media rispetto ai 50,7 miliardi di dollari per i quotidiani). Dal 2020, poi, i social media avranno un sicuro sopravanzo sui quotidiani in termini di investimento pubblicitario. Per molti utenti i social media sono sia un punto cardine della vita sociale, sia la principale fonte di informazioni. All’interno di questo contesto di fruizione, le attività di social media advertising si inseriscono con minimi livelli di intrusività nel flusso del news feed generato dagli utenti e si rivelano molto più efficaci rispetto ai formati banner, che spesso interrompono la fruizione di internet, specialmente sui dispositivi mobile. L’online video advertising sta crescendo a tassi simili a quelli dei social media (18% annuo) e nel 2019 raggiungerà i 35,4 miliardi di dollari a livello mondiale, superando di pochissimo la spesa pubblicitaria raccolta dalla radio (35 miliardi di dollari). L’online video, inoltre, sta beneficiando della diffusione dei dispositivi mobile, così come sta traendo vantaggio dallo sviluppo delle connessioni ad alta velocità e dai miglioramenti dei display portatili. Ormai è una strategia consueta per i brand utilizzare i video online come complemento alla tv ma per la maggior parte delle marche non ha ancora senso sostituire gli spot tv con spot per il web. Entro il 2019, dunque, l’online video advertising varrà meno di un quinto (18%) della spesa pubblicitaria in televisione. Per il prossimo anno Zenith prevede una crescita del mercato adv del 4,4%, lo stesso previsto per il 2016. Si tratta di una performance nient’affatto scontata: l’inaspettato risultato del referendum in Regno Unito circa l’uscita dall’Europa e l’esito delle elezioni presidenziali americane, infatti, hanno aumentato l’incertezza politica e fatto crescere il rischio di restrizioni agli scambi internazionali. Il 2017, inoltre, vede un duro confronto con il 2016, anno in cui la spesa è stata elevata in seguito alle elezioni americane, alle olimpiadi estive e ai campionati europei di calcio – eventi che hanno luogo ogni quattro anni. Zenith si attende una crescita costante nella spesa pubblicitaria globale per gli anni successivi al 2017, con un 4,4% di aumento atteso nel 2018 e un 4,1% nel 2019. In prospettiva dal passato, la crescita degli investimenti pubblicitari si è mostrata decisamente stabile dal 2010 in poi, con un tasso tra il 4% e il 5% annuo, generalmente alla pari o al di sotto della crescita registrata dal PIL globale. Prima della crisi finanziaria, infatti, l’investimento pubblicitario aveva andamenti più che proporzionali rispetto all’economia generale, mostrando crescite più veloci nei periodi di espansione e contrazioni più brusche nei periodi di recessione, con cambiamenti frequenti nei tassi di crescita anno su anno. Recentemente, invece, il mercato pubblicitario globale sembra essere entrato in una fase di crescita più stabile. «Social media e online video stanno contribuendo alla crescita globale degli investimenti pubblicitari, nonostante le minacce politiche allo sviluppo dell’economia – ha dichiarato Jonathan Barnard, head of forecasting di Zenith. – Solo quattro mercati in Asia giustificheranno più di un terzo della crescita pubblicitaria globale fino al 2019, controbilanciando la recessione in America Latina e Medio Oriente».