Su Italia 1 la versione italiana di Gogglebox, programma che “guarda chi guarda la tv”

goggleboxIn Gran Bretagna è arrivato oramai all’ottava edizione, in onda su Channel 4, e nel tempo è stato esportato in alcune decine di Paesi in tutto il mondo. Stiamo parlando di “Gogglebox”, il programma che “guarda chi guarda la tv” al suo debutto su Italia 1, dove sarà in onda alle 23,45 a partire da domenica 23 ottobre. Per sei settimane le telecamere entreranno per la prima volta in 12 case italiane, dove intere famiglie, amici, colleghi sono riuniti per guardare la tv. I loro commenti sui programmi più divertenti e discussi della settimana tv appena conclusa vengono registrati integralmente e successivamente montati. Durante la presentazione alla stampa Laura Casarotto, direttore di Italia 1, ha sottolineato che: «Si tratta del primo esempio di fixed show italiano: ore e ore di riprese da camere remotate per raccontare tutto ciò che accade, in modo “più vero del vero” Ne emerge un racconto fatto di intimità e familiarità al quale si arriva con un attento e sapiente montaggio. Un lavoro che è iniziato mesi fa con una call to action su Italia 1 che ha raccolto oltre 3.000 provini; abbiamo selezionato quindi 12 gruppi con i quali abbiamo iniziato a lavorare». “Gogglebox” – termine che nell’inglese colloquiale indica l’apparecchio televisivo – è un format britannico che nel giro di circa 3 anni ha conquistato oltre 30 nazioni nel mondo. La versione italiana è prodotta da Stand By Me in esclusiva per Mediaset, ed è Simona Ercolani, ceo della società, a raccontare un format che per il nostro Paese è inedito: «Non volevamo – e il format originale non lo prevedeva – che i salotti dei protagonisti si trasformassero in set televisivi con cameramen, microfonisti o autori. Molto più semplicemente nella stanza dove solitamente la famiglia o il gruppo di amici guarda la tv sono posizionate solo due camere fisse ai lati del televisore, mentre l’operatore rimane in un’altra stanza. Quando si finisce di girare, si smonta tutto e si passa a un’altra casa. Da centinaia di ore di girato quello che emerge è il ritratto di una realtà quotidiana variegato, fatto di mondi differenti. I nuclei familiari scelti per la versione italiana sono molto diversi per ceto sociale, professione, cultura, età e origine. Ci sono i quattro esuberanti fratelli napoletani Capriglione, la coppia di amici “smanettoni”, Francesco e Mattia che si ritrovano insieme ai loro tre cani, la famiglia Kalonda arrivata dal Congo. E oltre a commenti, preferenze, idiosincrasie televisive, pensieri reconditi e opinioni a volte scomode, i protagonisti di “Gogglebox”, nel corso del programma, sveleranno quasi senza accorgersene aspetti curiosi e divertenti della loro vita quotidiana, modi di dire, tic, manie, magari prendendo proprio spunto da un programma. Una curiosità per sottolineare l’autenticità dei protagonisti è che la maggior parte di loro guarda la tv senza scarpe, a piedi nudi o con i calzini! Va anche detto che i 12 gruppi hanno dimostrato grande empatia non solo per l’intrattenimento o per la fiction, ma anche per le news e i documentari. Niente partite di calcio per una questione di diritti e poche interazioni di commento ai programmi visti in diretta sui social». “Gogglebox” è un format ideato dalla casa di produzione inglese Studio Lambert, che già nelle prime due stagioni ha triplicato gli ascolti, tanto da aggiudicarsi un Bafta e un National Television Award, e ha dato vita ai due spin off Gogglesporgs, con protagonisti solo bambini, e Gogglebox Vip.

Barbara Tomasi

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