Riso Gallo festeggia i 160 anni e guarda al futuro

È una location di prestigio internazionale – il Teatro alla Scala di Milano – quella scelta dalla famiglia Preve per festeggiare i 160 anni di Riso Gallo, tra le più antiche industrie risiere italiane e una delle più grandi riserie d’Europa. L’azienda con sede a Robbio Lomellina, nel cuore del Pavese, è una realtà all’avanguardia nel panorama dell’industria alimentare made in Italy e leader del mercato italiano del riso, presente in 78 Paesi nel mondo, Oriente compreso. Con il giornalista enogastronomico Allan Bay a fare da conduttore, l’incontro con la stampa ha rappresentato anche l’addio ufficiale di Mario Preve, che «arrivati alla sesta generazione e al traguardo dei 160 anni, oltre alla pubblicazione di una nuova guida e al lancio di un francobollo dedicato – come ha ricordato durante la conferenza – ho deciso di passare il testimone, dopo 50 anni di lavoro, ai miei quattro figli». Ed è stato Carlo, attuale amministratore delegato dell’azienda, a raccontare una storia che arriva da lontano, dal Sud America, per la precisione dall’Argentina da dove salpò nel 1800 il commerciante in granaglie Giobatta Preve per tornare in Italia, a Genova, dove inizia la storia di successo della famiglia Preve. «Nel 2015 abbiamo fatturato circa 110 milioni di euro e in Italia siamo il numero uno del comparto con il 22% del mercato e la metà di ciò che produciamo prende la strada dell’estero. Siamo particolarmente forti nell’Europa a dodici, alla quale si aggiunge Spagna e Portogallo. Negli ultimi anni ci siamo sviluppati molto nei paesi come Gran Bretagna e Francia, dove siamo presenti con filiali, mentre vendiamo direttamente in Germania, in Austria e in Svizzera». Il futuro è fatto di tante sfide perché il mercato cambia e in fretta. «Il consumatore si evolve, ed è una sfida costante quella di capire cosa cerca e proporgli i prodotti giusti. Attualmente ci stiamo concentrando sui comparti del benessere, dei prodotti etnici, gourmet o di servizio, con referenze a cottura rapida, risi che non scuociono, varietà a seconda dei differenti utilizzi. Il consumatore, complice la crisi, va meno spesso al ristorante, ma vuole riproporre nella propria cucina la varietà che potrebbe trovare all’esterno». I 160 anni sono l’occasione per raccontarsi nel libro scritto dal giornalista Gianni De Felice, “160 anni di chicchiricchi”, una sorta di diario di famiglia, dove avventura, intraprendenza, passione, attaccamento al lavoro e rispetto per i dipendenti, il prodotto e il consumatore sono i protagonisti. Accanto a questo volume, l’incontro milanese è stata anche l’occasione per presentare la nuova edizione de La Guida Gallo, che quest’anno si intitola “I risotti dei migliori ristoranti del mondo”. «Si tratta di una collezione di 117 risotti creati dai migliori chef del mondo e nata nel 1998 da una passione comune a mio padre e al direttore commerciale di allora. Quest’anno la guida è arrivata alla sua decima edizione, curata per l’occasione dal critico enogastronomico Allan Bay, e dai 18 ristoranti iniziali siamo arrivati a ben 120». Per gli amanti della tecnologia e della buona cucina sempre a portata di mano, c’è la possibilità di scaricare l’applicazione della Guida Gallo per iPhone, iPod Touch e iPad. Sempre per festeggiare il traguardo dei 160 anni il ministero dello Sviluppo Economico ha scelto Riso Gallo come una delle eccellenze del sistema produttivo ed economico italiano, emettendo un francobollo celebrativo in suo onore. Stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, il francobollo è inserito nella serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, ed è tirato in ottocentomila esemplari mentre i fogli sono da ventotto. Sul fronte della comunicazione, tra le campagne più recenti, quella istituzionale ideata da Armando Testa che valorizza l’”heritage” del marchio e la linea Benessere. Per l’anniversario dei 160 anni, ha invitato a condividere sul sito corporate i momenti con Riso Gallo di ieri e di oggi attraverso un aneddoto, una confezione, un manifesto pubblicitario, una ricetta, per dare vita a una bacheca digitale di ricordi e racconti.

Barbara Tomasi

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