“Qualità della vita”: OGGI e Centromarca presentano la ricerca More. Cresce la raccolta RCS rispetto al 2015

“Oggi”, il settimanale RCS diretto da Umberto Brindani, ha presentato i dati della ricerca “More: Qualità della vita, informazione e prodotto di marca”, condotta in collaborazione con Centromarca. Partecipando alla terza edizione del contest “Oggi vinci la qualità delle grandi marche”, circa 18 mila utenti (di cui il 72% donne) hanno compilato un totale di 7 mila questionari, creati per dare un’idea sulla percezione della “qualità della vita” e su come l’utilizzo di prodotti di marca incida su di essa. Il 59% degli intervistati ha dichiarato di essere attento al rapporto qualità-prezzo, di confrontare varie alternative, di informarsi bene prima di effettuare l’acquisto e di essere disposto a pagare di più per un prodotto che lo soddisfi. Tra gli indicatori della qualità della vita, in particolare, risultano essere punti indispensabili la salute, un lavoro che piace, la sicurezza nel luogo in cui si vive e le buone relazioni personali. In tutti i settori analizzati poi, dal food alla cura della persona e della casa, passando per il settore degli elettrodomestici, le marche vengono riconosciute per competenza ed esperienza, prezzo adeguato, unicità, lungimiranza e qualità delle materie prime, oltre che (immancabilmente) per l’etica e l’attenzione all’ambiente. E niente è meglio del web per raccontare in modo efficace il proprio marchio agli utenti.

«La qualità è il valore del brand – afferma Alessandra Bianco, chief public relations officer Lavazza -. Bisogna reinventare il modo di raccontare in maniera trasversale e coerente. Vanno ascoltati gli utenti e grazie al web questo è possibile. L’azienda, per essere brand, deve prima configurarsi come medium integrato».

Ma è necessario che gli utenti online trovino qualcuno (o qualcosa) che faccia da mediatore per conoscere davvero la marca. La mediazione nel web, possibile solo attraverso la «coltivazione della qualità», risulta infatti ancora fondamentale in quanto incide sempre nella comunicazione finale.

«Non sempre però le aziende sono coerenti con ciò che promettono di essere – spiega Raimondo Zanaboni, d.g. advertising & communication solutions Gruppo RCS -. Forse perché ci si concentra su target troppo specifici. Non è un caso che ultimamente stiano emergendo fattori come il “performance marketing” o il “programmatic buying”. Il valore della marca può esistere soltanto se si estende la sua conoscenza a un pubblico più vasto possibile. La fedeltà si trasferisce anche sulla capacita di comunicazione e di creazione di contenuti su ampia scala».

Intanto “Oggi”, in uscita domani su tutto il territorio nazionale, continua un percorso di crescita costante.

“Siamo fiduciosi di poter chiudere la raccolta pubblicitaria 2016 con un segno più – conclude Zanaboni -. Guardando all’intero portfolio RCS c’è una crescita significativa rispetto all’anno scorso, con un buon andamento della pubblicità. I numeri sono positivi sia in edicola che sul web (2,5 milioni di utenti unici al mese e 15 milioni di pagine viste per “Oggi”, ndr)».

Interessante, inoltre, l’avvio del nuovo “Io Donna”, accolto in modo sorprendente e, evidentemente, ben oltre le aspettative del Gruppo.

 

Alessandro Rimi

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