Presentato il “Manifesto per il made in Italy” promosso da Sanpellegrino

Made in ItalyInvestire in formazione, favorire una visione d’insieme che promuova l’Impresa-Italia all’estero, creare un circuito permanente che sviluppi sinergia tra tutti i comparti produttivi e le componenti sociali. È questa l’anima del “Manifesto per il made in Italy”, nato sulla base di una ricerca condotta da Sanpellegrino su oltre 450 aziende su tutto il territorio nazionale e presentato in Expo nel corso del convegno “Il made in Italy dopo Expo – Fare sistema per vincere nel mondo”, promosso dal Gruppo Sanpellegrino in collaborazione con Fondazione Altagamma. A sottoscriverlo, insieme agli imprenditori dei principali settori del made in Italy, anche Confagricoltura e Confartigianato. Partendo dall’esperienza di Expo, il manifesto vuole delineare le linee programmatiche future che abbiano il made in Italy come elemento fondante dello sviluppo del sistema-Italia e rappresenta il lascito dell’imprenditoria italiana alla responsabilità della politica. Tra i firmatari Stefano Agostini, presidente e a.d. del Gruppo Sanpellegrino, Andrea Illy, presidente illyCaffè; Lamberto Tacoli, presidente e a.d. di CRN-Yacht-Ferretti Group e presidente di Nautica Italiana; Antonella Nonino, a.d. di Nonino Distillatori; Roberto Gavazzi, a.d. di Boffi e di De Padova; Massimiliano Giansanti, vicepresidente di Confagricoltura; Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato. Il documento affronta problemi e punti di forza della produzione italiana in tutti i suoi aspetti: dall’economia all’approccio culturale, fino ai provvedimenti di natura politica e sviluppo strategico. Emerge che, per creare ancora più valore attorno al tema sono indispensabili una visione d’insieme che collochi sui mercati internazionali non una singola impresa, ma l’intera impresa-Italia; più investimenti in formazione per ridurre il disallineamento esistente tra le richieste delle imprese e l’offerta di competenze esistente; incrociare la politica estera con quella dell’internazionalizzazione delle imprese; internazionalizzare il sistema bancario italiano per attenuare il peso della dimensione finanziaria nella globalizzazione e nelle politiche degli scambi e degli investimenti. Il documento è stato quindi ufficialmente consegnato a Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato al Ministero delle Riforme costituzionali e Rapporti con il Parlamento in rappresentanza del Governo.

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