A Expo il forum mondiale dei giovani donatori di sangue

«Nonostante le differenze tra paese e paese, c’è una gran voglia di confrontarsi e di trovare il modo di lavorare bene insieme e far sì che la donazione di sangue volontaria non remunerata diventi una realtà in tutto il mondo».

È il messaggio lanciato da Alice Simonetti, presidente del Comitato Giovani Fiods (Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue) nel corso del 15° Forum Internazionale Giovani della Fiods al quale hanno partecipato un centinaio di ragazzi tra i 18 e i 30 anni che provenienti da 75 paesi.

Al centro dell’incontro organizzato a Milano nei giorni scorsi il tema “Feeding solidarity, volunteers for life – Nutrire la solidarietà, volontari per la vita”, in linea con l’Esposizione universale. «In questo periodo la Fiods è più che mai tricolore, perché sia il presidente mondiale sia la presidente del comitato giovani sono italiani – sottolinea Vincenzo Saturni, presidente Avis Nazionale – e aver ospitato a Milano per quattro giorni un centinaio di ragazzi provenienti da tutto il mondo che dibattono delle tematiche legate alla donazione periodica volontaria non remunerata ci rende orgogliosi e certamente non può che essere di grande auspicio per il futuro. Questi giovani sono attivi e affamati, visto che siamo in tema di Expo, di conoscere, di scambiare esperienze e buone pratiche. D’altronde credo che la disponibilità di sangue sicuro per tutti sia un obiettivo strategico mondiale, non soltanto italiano».

Tra gli appuntamenti più significativi il convegno ospitato all’interno di Cascina Triulza, il padiglione della società civile di Expo 2015, al quale è intervenuto anche Andrea Poli, Presidente di Nutrition Foundation of Italy, che ha illustrato i dati più aggiornati della ricerca condotta in collaborazione con Avis Nazionale sulle abitudini alimentari della popolazione mondiale. Lo studio, che si basa su un questionario disponibile online in italiano e in inglese all’indirizzo www.avisperexpo.it, si concluderà a ottobre, quando verranno ufficialmente presentati i dati definitivi. Ad oggi ne sono già stati compilati oltre 10mila e su questi è stata tracciata un identikit del donatore: giovani, donne con livello di istruzione elevato, sportive e consapevoli dell’importanza dei corretti stili di vita e grandi consumatrici di olio d’oliva rispetto ad altri grassi. 6 su 10 fanno una prima colazione ricca, circa il 20% in più rispetto alla popolazione generale; il 30% cerca di evitare i cibi eccessivamente energetici; il 60% segue diete povere di sale e 5 su 10 consuma molta frutta e verdura. Oltre il 40% dei donatori si sposta prevalentemente a piedi o in bicicletta e fa sport almeno tre volte la settimana mentre in generale 7 donatori su 10 praticano attività sportive.

 

Elena Pescucci

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