UPA, si pensa alla quotazione in borsa di Auditel entro il 2016. Sassoli: «Il mercato adv nel 2015 tra +1% e + 2%»

«Ho intenzione di proporre in assemblea la proposta di quotazione in borsa dell’Auditel entro il 2016». Sono le parole pronunciate ieri mattina dal presidente dell’Utenti Pubblicità Associati (UPA) Lorenzo Sassoli de Bianchi, durante la conferenza stampa che ha preceduto l’assemblea dell’associazione, intitolata significativamente “Prepararsi allo stupore”.

«È il risultato di un lungo processo di innovazione promosso da UPA – ha sottolineato Sassoli – e che ha portato all’ingresso di Sky e Discovery nel consiglio di amministrazione della società, e alla posizione di maggioranza della componente del mercato nello stesso consiglio. Ora per Auditel si tratta di fare un ulteriore passo verso la trasparenza e l’indipendenza. Vogliamo fare di Auditel una casa di vetro, e cercheremo la formula migliore per tutelare gli equilibri volti all’indipendenza».

Nel frattempo Auditel sta realizzando un “superpanel” costituito da 15.600 famiglie: l’Italia è il primo paese al mondo a realizzare un tale progetto, con l’obiettivo di rispondere all’estrema frammentazione degli ascolti televisivi, e al crescente bisogno di analisi molto dettagliate. A giugno 2016 il superpanel sarà integralmente operativo.

Il presidente di UPA ha fatto il punto anche sul mercato della comunicazione, in crescita: «A fine anno è prevista l’attesa inversione con un segno più, e la previsione di UPA è che la crescita del 2015 si collocherà fra l’1% e il 2%».

Sassoli ha anche annunciato un nuovo progetto di UPA nell’ambito delle sponsorizzazioni culturali: “upaperlacultura.org”. “Il patrimonio artistico italiano ha bisogno di una nuova figura, l’attrattore di investimenti” ha spiegato il presidente dell’UPA, “il bonus fiscale varato dal governo va in questa direzione». Upaperlacultura.org sarà un portale in cui far confluire le proposte di sopraintendenze, musei, parchi archeologici, teatri. Dalle survey interne fra le aziende emerge che c’è propensione verso questi investimenti.

Per i temi della banda larga e della riforma Rai, su cui nelle relazioni degli anni precedenti UPA aveva sempre lanciato sollecitazioni e proposte, quest’anno Sassoli ha commentato: «Sembra tutto fermo, siamo al palo. L’Italia è ferma al 91° posto per velocità di connessione, e il 30% della popolazione non è connessa».

 

Elena Pescucci

 

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