Crowdfunding e Fundraising nei beni culturali

Adele MessinaIniziamo oggi un viaggio nel mondo del crowdfunding e del fundraising nella cultura, per tastare la situazione in Italia di un settore in espansione, quello del mecenatismo nell’arte. La capacità da parte di istituzioni culturali di coinvolgere il pubblico e farlo sentire parte integrante dei suoi progetti diventa fondamentale a fronte di esigenze finanziarie crescenti che stanno portando a rivedere completamente il rapporto con i fruitori dei beni culturali, e a diversificare le fonti di sostentamento. Fundraising, d’altronde, nasce dal verbo to raise accrescere, incrementare. In effetti non un mero reperimento di fondi monetari, ma uno strumento per creare e coltivare rapporti di medio e lungo termine con i donatori. Il crowdfunding, finanziamento “dal basso”, dalla folla, implica la presenza di un obiettivo, che mette in moto il concorso economico di una pluralità, mirando a raccogliere finanziamenti attraverso donazioni. L’approccio generalista iniziale sta lasciando spazio alla specializzazione progressiva in diversi settori.

In Italia occorre mettere in atto strategie per dare continuità alle attività di fundraising attraverso strumentazioni e competenze specialistiche. Secondo Ivano Magno di Myfundraising Srl “Occorre una riflessione sul Digital Fundraising, le diverse strategie di web marketing applicate alla raccolta fondi. Attraverso un sito facilmente usufruibile, con tutte le informazioni a portata di clic, una comunicazione visiva efficace, capace quindi di guidare l’utente verso l’obiettivo, e in cui ogni pagina abbia un obiettivo specifico, entro pochi secondi si può trasformare un utente (interessato, appassionato al settore)  in un donatore!” I fruitori di un bene si sentono chiamati in causa, vogliono sentirsi parte del progetto, e decidono di diventare “backers”. Conoscere il target è il primo passo, i donatori non sono tutti uguali e comunicazione e promozione devono essere create ad hoc per donatori individuali, aziende o fondazioni.

In Italia, un primo esempio di successo di crowdfunding museale è quello di Palazzo Madama di Torino, con la campagna “Acquistiamo un pezzo di storia”. Obiettivo: riportare “a casa” il servizio di tazze che nell’Ottocento faceva parte della collezione d’Azeglio ed era stato immesso sul mercato ad inizio Novecento. Il collezionista proprietario del servizio chiedeva al museo circa 80 mila euro. Lo score è stato raggiunto e superato coinvolgendo più di 1500 donatori, per un incasso totale di circa 95mila euro. L’obiettivo prefissato è stato raggiunto attraverso una buona strategia di promozione e comunicazione dell’iniziativa, in particolare su alcuni dei principali social network. Gli Instagramers hanno contribuito attivamente con il challenge #CupforFund per il crowdfunding: scatta e tagga la tua tazza del cuore per supportare il Museo di Palazzo Madama nell’acquisizione del servizio d’Azeglio.

Altra campagna di successo è stata  “Made in Cloister”, attraverso la piattaforma Kickstarter,  per la riqualificazione del chiostro cinquecentesco del complesso conventuale di Santa Caterina a Formiello, importante esempio di architettura rinascimentale di Napoli. La raccolta ha portato circa 90mila euro da oltre 300 sostenitori. La sensibilità e il coinvolgimento di personaggi famosi, soprattutto artisti, li rende automaticamente testimonial della raccolta fondi, come è successo in questo caso per Mimmo Paladino, per dare continuità ai progetti culturali.

In Italia a partire dal 2005 sono nati numerosi portali, organizzati in piattaforme, sulle quali è possibile caricare la propria campagna e raccogliere finanziamenti e donazioni. Il primo portale italiano è “Produzioni dal basso”, nato nel 2005. Puntare sul legame col territorio e sulla protezione delle sue tradizioni, sono tra le principali motivazioni che innescano la volontà di donare nel settore dei beni culturali. “Io c’ero” ha sempre il suo grande, immenso fascino. Soprattutto se si tratta di pezzi di storia che ci rappresentano nel mondo.

Adele Messina

Giornalista, blogger, Tecnico per la Comunicazione e il Multimedia nel Patrimonio Culturale, Turismo ed Enogastronomia 

Per entrare in contatto con l’autrice: adelemessina.press@gmail.com

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