I Beacons: nuova frontiera della comunicazione dei beni culturali?

Adele MessinaVeicolare contenuti multimediali verso le persone. Guardare un quadro e vedere apparire sul proprio smartphone tutte le risposte alle domande che avevamo in mente. Succede con la “proximity indoor”, la frontiera del marketing che opera in un determinato raggio, sfruttando tecnologie di comunicazione di tipo visuale e mobile. Per generare questo tipo di interazione basta uno strumento hardware, Beacon, e una piattaforma software che fa dialogare il Beacon con il nostro device, sia esso uno smartphone o un tablet.

Un Beacon, letteralmente faro, è praticamente un localizzatore. Questo segnala la propria presenza a un device, purché si trovi nelle vicinanze. I Beacon nascono per mandare messaggi pubblicitari agli smartphone vicini, dopo aver scaricato l’applicazione apposita.

Ma come possono essere sfruttati nel settore dei beni culturali? I primi musei in Italia ad aver abbracciato questa tecnologia sono i Musei di Palazzo Farnese a Piacenza. L’app è stata creata da Ultraviolet, start-up piacentina vincitrice dell’edizione emiliana 2013 della StartCup. Praticamente quando un visitatore si avvicina ad un qualsiasi quadro il Beacon riconosce la prossimità e fornisce contenuti multimediali su quel quadro. È una guida dinamica e multimediale che riconoscendo l’opera, ne mostra sullo schermo la descrizione, accompagnandola con ricchi contenuti quali immagini, video e audioguide, ma anche quiz e giochi. L’app permette di vivere il museo anche oltre il momento della visita: prevede la possibilità di salvare le opere preferite, e di pianificare in anticipo i propri percorsi o recuperare successivamente le informazioni su quello che si è visto. Perché la visita al museo non termini hic et nunc, ma abbia un viaggio ipertestuale, durante la fruizione del museo o della mostra, e post-visita, con i contenuti salvati. L’applicazione inoltre ricrea l’esperienza della navigazione gps negli spazi chiusi: il visitatore ha a disposizione una mappa interattiva del museo; scelta un’opera l’app guiderà lungo il percorso più breve per raggiungerla a partire dalla propria posizione. Consente anche di rimanere sempre aggiornati sulle ultime iniziative del museo, grazie a una sezione news, e al suo interno si possono trovare varie informazioni utili, modalità di contatto e link ai social. Un maggior coinvolgimento con le opere d’arte, questa la chiave. In fondo è capitato a tutti di sembrare quasi disinteressati di fronte a un quadro durante una mostra, perché con gli occhi puntati sul nostro smartphone, nella ricerca di informazioni aggiuntive su un’opera o un autore.

Un dato importantissimo nella scelta dell’utilizzo dei Beacon è quella della raccolta dati. Valutare la popolarità di una mostra  e il tempo di sosta davanti alle opere d’arte, fornisce un feedback prezioso per tutti gli attori coinvolti nel sistema museale. Dati da rimettere in circolo e utilizzare nell’advertising. Fruire di un museo in maniera così totalizzante, è sicuramente una strada interessante e da percorrere. Diventa un ottimo supporto per ottimizzare il tempo e per rendere l’esperienza il più positiva possibile.

I Beacon nascono quindi per influenzare gli acquisti attraverso promozioni mirate e campagne per fidelizzare il cliente e per promuovere la vendita di prodotti e servizi. Nei beni culturali siamo agli albori, ma è un settore che desta interesse e attenzione. D’altronde, siamo abituati ad essere perseguitati da messaggi pubblicitari selezionati in base alle nostre ricerche precedenti, o addirittura alle nostre e-mail. Siamo sempre più abituati a raccontare gusti e preferenze per avere servizi gratuiti personalizzati oppure app che possono accedere ad alcuni nostri dati; tutto a discapito della famigerata mancanza di privacy. Abituiamoci a guardare un Picasso e sentirci catapultati nella sua tela, e magari di poter dialogare, attraverso quiz e giochi, con Dora Maar, una delle sue amanti e muse più note.

Adele Messina

Giornalista, blogger, Tecnico per la Comunicazione e il Multimedia nel Patrimonio Culturale, Turismo ed Enogastronomia 

Per entrare in contatto con l’autrice: adelemessina.press@gmail.com

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