Mobile advertising: +48% nel 2014, oltre i 300 milioni di euro

Le aziende sono sempre più consapevoli che il mobile sia un touchpoint necessario nelle strategie di relazione e fidelizzazione dei consumatori.

Crescono gli investimenti e l’attenzione anche dei vertici aziendali.

Nel 2014 il mercato mobile advertising è cresciuto del 48% e ha superato i 300 milioni di euro, pari al 15% dell’internet advertising. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano.

Il lavoro, realizzato da Marta Valsecchi e Andrea Boaretto indaga sulle nuove soluzioni di mobile couponing (l’88% dei mobile surfer si dice, infatti, molto interessato a usarli), e le logiche del costumer-centric.

Sono in media 15 milioni i cosiddetti mobile surfer giornalieri, ovvero gli italiani connessi a internet ogni giorno da smartphone. Se si considera anche l’utilizzo del tablet, il numero di coloro che accedono alla rete da device mobili raggiunge i 16,4 milioni. Gli italiani passano sempre più tempo a navigare su smartphone, precisamente 90 minuti al giorno a fronte dei 70 spesi davanti al monitor di un pc. La dominanza dello smartphone sul pc è ancora maggiore se si considerano le fasce d’età più giovani; in particolare i 18-24enni trascorrono oltre 2 ore al giorno navigando da smartphone e, soprattutto, il 60% di questi utilizza nel giorno medio esclusivamente tale device (contro una media complessiva del 38%). L’utilizzo del mobile tra i consumatori è significativo anche all’interno del processo d’acquisto: oltre tre quarti dei mobile surfer, infatti, usa lo smartphone in almeno una delle fasi (pre-vendita, vendita, post-vendita). Sono molte anche le applicazioni dei brand scaricate dagli utenti. Nella top 5 dei settori della app brandizzate più scaricate figura al primo posto banche e/o assicurazioni, al secondo trasporti e viaggi e al terzo telecomunicazioni.

«Alcuni settori hanno già maturato una vision strategica e l’hanno resa operativa, come i pure player del mondo e-commerce, nei quali il mobile guida le scelte di investimento in termini di sviluppo, design, usability – ha affermato Andrea Boaretto. – I retailer tradizionali, invece, si stanno interrogando su quale possa essere la reason why per i propri consumatori nell’uso dell’app. In questo settore, tuttavia, abbiamo rilevato una crescente attenzione verso il potenziamento della shopping experience dei consumatori, in particolare all’interno del punto vendita. Le aziende produttrici del settore largo consumo utilizzano il mobile per conoscere i propri clienti e iniziare a costruire una relazione costante con loro, mentre per le imprese di servizi (settore finance/banking, telco e utility) il mobile assume un duplice ruolo strategico di acquisizione nuovi clienti e di supporto al customer care. Nel settore automotive, il paradigma dell’internet of things, delle connected car, rendono lo smartphone uno strumento di vera e propria interazione col veicolo».

«La maggioranza degli investimenti su mobile – ha sottolineato Marta Valsecchi – rimane legata a obiettivi di performance, ovvero lead generation, download di app, iscrizione a newsletter, vendita. Nel 2014 sono però cresciuti in maniera significativa anche gli investimenti con obiettivi di branding, con campagne realizzate anche attraverso l’utilizzo del formato video e rich media. Un altro trend emergente è lo sviluppo del programmatic advertising anche su mobile, non solo in termini di investimenti ad hoc, ma soprattutto in una logica di pianificazione multicanale. Ma l’ambito di innovazione più rilevante che guiderà la crescita del mercato nei prossimi anni è, a nostro avviso, la possibilità di sfruttare le enormi potenzialità di profilazione del mobile non disponibili su altri canali (ad esempio il geo-behavioral targeting)».

 

Elena Pescucci

 

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