Turn, Naggar: «Ecco i trend del 2015 in tema di advertising programmatico»

Pierre Naggar
Pierre Naggar

Il 2014 si conferma un anno estremamente importante per il programmatic advertising che rispetto al 2013, viaggia a tassi di crescita vicini al 110% rispetto al 2013. Una tendenza confermata dal crescente interesse mostrato da agenzie e centri media verso questa nuova innovativa forma d’acquisto di spazi adv. Inoltre, a differenza di quanto avveniva pochi mesi fa, oggi anche molti editori anche premium si stanno avvicinando all’approccio programmatico. Stando ad una recente ricerca di IAB, ad oggi l’89% degli editori europei, degli inserzionisti e delle agenzie dichiara di credere che il trading programmatico avrà un impatto significativo sull’advertising digitale. Ne è convinto Pierre Naggar, managing director Emea di Turn, realtà internazionale specializzata nel programmatic advertising, protagonista anche in questa occasione allo IAB Forum che si è chiuso ieri a Milano. «Telco, viaggi, automotive finanza, ma anche il largo consumo, sono i settori maggiormente coinvolti da questa tendenza che si sta affermando in modo sempre più prepotente», sottolinea Naggar. E sono già chiare anche i trend che caratterizzeranno l’approccio programmatico nel 2015, in attesa che tale fenomeno coinvolga anche la tv, così come si intravede negli Stati Uniti. «Il programmatic – spiega Pierre Naggar – si sta espandendo su altri formati (prima solo display classico), in particolare sul video ma anche su altri dispositivi, il mobile su tutti, anche se si ci interroga su quale formato creativo adottare e sviluppare in tale ambito. Assisteremo inoltre – continua Naggar – ad un’ampia adozione di soluzioni riguardanti le identità da parte degli inserzionisti e dei loro provider digitali. I maggiori player del settore, come Amazon, Facebook, Yahoo! e Google, e quelli di nicchia specializzati nel “cross-device”, discuteranno della portata, dell’accuratezza e della conformità alla privacy dei loro dati di profilazione degli utenti. Entro la fine del 2015, l’identità non sarà un prodotto autonomo o un business di nicchia, piuttosto una componente integrata e centrale di soluzioni più ampie, in modo che i venditori possano mappare gli ID da qualunque punto di accesso digitale». Infine un altro trend riguarda la convergenza sempre più fitta tra marketing e Crm. «In questo modo i brand potranno coordinare i loro messaggi e ottimizzare gli investimenti in pubblicità. Inoltre, l’aumento della disponibilità dei dati (sia di terze parti che first-party) promuoverà la profilazione dei consumatori da sporadici esperimenti su scala ridotta all’implementazione massiva in tempo reale. Siamo giunti al momento in cui ci sono le condizioni giuste perché gli advertiser possano utilizzare importanti informazioni sui consumatori in modo sicuro e anonimo, in moda da rendere più efficaci le loro campagne pubblicitarie». Bocche cucite, invece, sulle previsioni per la chiusura del 2014, che avverrà certamente in terreno positivo per Turn, con il mercato italiano che anche quest’anno gioca un ruolo da protagonista. «L’Italia – conclude Naggar – rappresenta tra il 15 e il 20% del fatturato europeo e rientra tra i primi tre mercati del Vecchio Continente».

Lorenzo Martorana

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