Uci Cinemas e Chili: collaborazione tra box office e video streaming

Andrea Stratta e Stefano Parisi
Andrea Stratta e Stefano Parisi

La nuova collaborazione tra Uci Cinemas e Chili nasce all’insegna del superamento di un luogo comune, ovvero la presunta cannibalizzazione tra la visione del film nelle sale cinematografiche e la fruizione da casa. Infatti il circuito leader in Italia con 44 multisale e la videoteca on line hanno siglato un accordo finalizzato a far vivere agli spettatori un’esperienza cinematografica dentro e fuori i foyer. E come ha affermato l’a.d. di Uci Italia Andrea Stratta, in Usa Netflix ha fatturato 1,7 miliardi di dollari nel primo trimestre 2014 e contemporaneamente cresce anche il box office americano. «Questo vuol dire – ha spiegato – che non c’è concorrenza tra sala e video on demand, anzi le due modalità di fruizione sono complementari e finalizzate ad aumentare la passione per il cinema. Uci Cinemas si avvarrà delle informazioni sui 250mila sottoscrittori di Chili per proposte personalizzate: per fare un esempio, se gli utenti guardano molto i film di Clint Eastwood, segnaleremo loro l’uscita di “Jersey Boys” in una determinata sala cinematografica. L’idea è quella di intercettare le persone conoscendone le abitudini di consumo. Inoltre sul portale di video streaming sarà possibile acquistare direttamente i biglietti per il cinema, nonché gift card spendibili sia al cinema che su Chili». A sua volta, la piattaforma online di distribuzione dei film si potrà appoggiare alle sale cinematografiche per la vendita delle gift card, cioè le tessere per il noleggio o l’acquisto dei film. Il suo servizio inoltre sarà promosso attraverso spot nelle sale che proporranno il nuovo accordo tra i due operatori. «Abbiamo chiuso il 2013 con 2 milioni di euro – ha osservato Stefano Parisi, fondatore e presidente di Chili – e prevediamo una crescita importante quest’anno, considerando circa 10mila nuovi clienti al mese che si aggiungono ai 250mila sottoscrittori del 2013. Il numero è destinato a crescere con l’avvento delle tv smart».

Vanna Assumma 

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