Apertura dell’anno IAP: nel 2013 oltre 23.000 i casi esaminati

iap-eventiL’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, l’organismo di controllo della comunicazione commerciale cui aderiscono imprese utenti di pubblicità, agenzie di pubblicità e mezzi, ha chiuso l’esercizio 2013 superando quota 23.000 interventi conclusi dalla sua costituzione nel 1966. I lavori della giornata di inaugurazione dell’anno IAP, ieri, sono stati aperti dal suo segretario generale, Vincenzo Guggino, che, dopo aver sottolineato che la direzione intrapresa dall’Istituto sia quella di proseguire nella strada del dialogo e della collaborazione con le Istituzioni pubbliche, in analogia con la linea adottata da alcuni dei maggiori Paesi europei,  ha illustrato i dati dell’attività nell’esercizio appena concluso. Nel 2013 il Comitato di Controllo ha trattato 889 casi, rispetto agli 873 dell’anno precedente. Da notare il calo dei provvedimenti di carattere repressivo a favore di quelli basati sul dialogo e sulla moral suasion. L’attività del Comitato ha registrato una lieve prevalenza nell’area della tutela del consumatore rispetto all’anno scorso. Invariato invece il rapporto tra contrasto alla pubblicità sessista e gli altri profili di tutela del cittadino, 70% e 30%. «Il ruolo pubblicistico svolto dall’Autodisciplina pubblicitaria è attestato anche dal rilevare che il 92% dei provvedimenti autodisciplinari riguarda la tutela del consumatore e del cittadino. Ciò rappresenta la migliore credenziale per interloquire con le Istituzioni pubbliche al fine di “fare sistema” all’insegna del migliore funzionamento del mercato e della tutela dei cittadini. E ciò sta avvenendo con l’Autorità Antitrust e con i Comuni italiani», ha affermato Vincenzo Guggino. È poi seguito l’intervento del Presidente del Giurì, Antonio Gambaro, che, nella sua relazione annuale sulla giurisprudenza autodisciplinare, ha osservato come il Giurì sia stato chiamato nel corso dell’anno trascorso ad affrontare questioni sempre più complesse, parallelamente alla crescente complessità delle offerte sul mercato, specie in relazione ad alcuni servizi. Tale complessità, che rende difficoltoso agli operatori comunicare attraverso quelle semplificazioni  che invece rendono il linguaggio pubblicitario efficace, determina la necessità di regole flessibili. Un’esigenza cui le regole dell’autodisciplina riescono ad andare incontro, grazie ai parametri della misura, dell’equilibrio e della ragionevolezza a cui si ispirano. Parametri che consentono alle valutazioni del Giurì di incoraggiare, ad esempio in relazione ai claim ambientali, l’innovazione e il progresso, evitando la diffusione di mistificazioni. La giornata è poi proseguita con una tavola rotonda dal titolo “La comunicazione commerciale: sviluppi recenti e le opportunità della co-regulation”, moderata dalla giornalista Simona Tedesco. Il vicepresidente ANCI Alessandro Cattaneo, a seguito della recente sottoscrizione del Protocollo d’Intesa per tutelare la dignità femminile, ha sottolineato l’importanza di tale accordo, che consente di avere una regolamentazione chiara, di supporto all’attività dei comuni nella gestione delle questioni legate alla necessità di una comunicazione commerciale corretta anche sui media locali, ma anche degli stessi operatori che possono sviluppare strategie e creatività nell’ambito di regole precise e valide per tutti. Il vicepresidente del Comitato di Controllo, Elisabetta Mina, al proposito ha evidenziato come l’accordo con l’ANCI consenta un controllo efficace su un mezzo, l’affissione, che per sua natura risulta particolarmente pervasivo e che, in relazione ad esempio a temi come quello della tutela dell’immagine della donna in pubblicità, è bene che non sfugga al controllo autodisciplinare. Giovanni Calabrò, direttore generale per la Tutela del Consumatore dell’Antitrust, ha sottolineato l’importanza del ruolo di filtro svolto dallo IAP, che consente all’Autorità Garante di intervenire solo nei casi estremi, annunciando che dal 26 marzo l’Autorità ha riacquistato competenze nell’applicazione del Codice di Consumo nei settori regolamentati. Ivan Scalfarotto, Sottosegretario per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ha manifestato apprezzamento per l’attività dell’Istituto, che negli anni ha acquistato credibilità e non si è limitato a una tutela di interessi particolari, ma ha anzi operato per dare risposte rapide nell’interesse di tutti. Scalfarotto ha espresso l’auspicio che la tutela del consumatore possa reggersi sulla forza di entrambe le colonne del sistema, ovvero sia del controllo pubblico che di quello autodisciplinare, sfruttando le loro differenze e realizzando una co-regulation efficace.

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