Articolotr3, Guastini: «Un’occasione di lavoro sulla nostra reputazione»

Massimo-GuastiniSono in corso le iscrizioni (con deadline 15 aprile 2014) al Festival Articolotr3 – Comunicare la parità, un’iniziativa al debutto che fa riferimento all’articolo 3 della Costituzione perché ha l’obiettivo di affermare i principi delle pari opportunità e di contrastare le discriminazioni nella pubblicità. Un’occasione cioè per individuare linguaggi diversi e soprattutto per sviluppare la responsabilità connessa al mestiere di comunicatori. Dal 2 al 13 maggio 2014 a Torino verranno premiate le campagne italiane, declinate su qualsiasi media negli ultimi tre anni, che sviluppano una buona creatività ed evitano qualsiasi tipo di discriminazione (di genere, sesso, età, religione, ecc). Il tutto grazie alla vittoria, da parte degli organizzatori (associazioni Lofficina e Piùconzero) di un bando del Fondo Sociale Europeo gestito dalla Regione Piemonte. La partecipazione è a titolo gratuito. «E’ un festival importante – asserisce la creativa Annamaria Testa – innanzitutto perché è un bando europeo vinto dall’Italia, ed è la prima volta che la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini patrocina un’iniziativa nel mondo pubblicitario. E’ significativo che questa manifestazione nasca oggi, periodo in cui il mondo della comunicazione sta attraversando un grande cambiamento. Negli anni ’70 e ’80 la pubblicità ha avuto un ruolo di leadership, ha accompagnato l’Italia verso la conquista dei diritti civili, era un termometro sensibile e anche anticipatore dei cambiamenti sociali. Oggi non è più così è c’è un profondo scollamento della pubblicità dal mondo civile. Le donne ad esempio, che sono responsabili del 94% degli acquisti domestici e del 64% di quelli extradomestici come auto e assicurazioni, hanno bisogno di narrazioni diverse, anche perché sono critiche e competenti. La pubblicità quindi deve diffondere racconti virtuosi, non per forza educativi, ma che riflettano il mutamento sociale in modo laico, disincantato. Perché non vediamo bambini down in pubblicità o persone grasse, e perché le mamme che preparano la tavola sembrano essere appena uscite dal parrucchiere? La pubblicità italiana deve allinearsi alla realtà e Articolotr3 va in questa direzione». I vincitori del festival non avranno alcun premio particolare ma diventeranno il benchmark di un nuovo modo di fare comunicazione, esempi virtuosi di pubblicità italiana, con visibilità anche extrasettore. Il presidente dell’Adci Massimo Guastini, che fa parte della giuria di selezione e patrocina l’iniziativa, ritiene che il festival della pubblicità corretta copra un’area che prima non esisteva: «Il premio più importante per i creativi italiani è l’Adci Awards, che seleziona l’eccellenza ovvero meno del 15% delle campagne iscritte. Eppure centinaia di lavori che non entrano tra i premiati hanno le caratteristiche etiche per presentarsi al Festival Articolotr3, che non è un premio-monumento al narcisismo ma un’occasione per lavorare sulla nostra reputazione. Del resto, come diceva Bill Bernbach, chi lavora nei media può contribuire a banalizzare la società oppure a migliorarla». Il Festival, che ha avuto il patrocinio anche di Adci, Assocom, Unicom, Ferpi e altri, è diviso in due sezioni: la prima riservata ai professionisti (agenzie, aziende e cdp) e la seconda ai futuri comunicatori, denominata “Youngvertiser”, e si rivolge alle scuole superiori e agli atenei che dopo un percorso di formazione produrranno le opere per il concorso. Nella prima sezione la giuria è presieduta da Annamaria Testa, nella seconda da Paola Manfroni, past vice president Adci. Oltre al premio, sono previsti un ciclo di conferenze sugli aspetti della parità e la mostra fotografica “Chiamala violenza non amore” dell’associazione di giornaliste Giulia (acronimo di Giornaliste unite, libere, autonome).

Vanna Assumma

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