Mondadori: nel 2016 tutte le divisioni in utile

MondadoriÈ arrivato per fare il cosiddetto “lavoro sporco”. Ernesto Mauri, giunto un anno fa al comando di Mondadori, dove ha dovuto effettuare tagli e chiusure di testate, ha raccontato a “Il Sole 24 Ore” le strategie che ha in serbo per portare la casa editrice in utile per il 2016. «Gli editori guadagneranno sempre meno dalla raccolta pubblicitaria – ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo di Segrate al quotidiano nazionale – e quindi nel futuro dovremo capitalizzare sulla diversificazione dei nostri business, accelerando sull’editoria digitale. Nel 2013 l’azienda è stata in perdita ma quest’anno mi aspetto un netto miglioramento e nel 2016 arriveremo a traguardo con tutte le divisioni profittevoli. Il digitale ad esempio sfiorerà il 15% dei ricavi complessivi del gruppo. Per questo obiettivo potremmo valutare qualche acquisizione mirata…». Ricordando che il gruppo ha stabilito un taglio di costi da 100 milioni di euro (70 milioni quest’anno e 30 il prossimo), Mauri non esclude altre chiusure di periodici («non ci interessa il numero dei periodici ma la loro forza»). Previste anche dismissioni di asset non strategici, ad esempio alcuni immobili, mentre nessuna ipotesi di vendita per radio R101, nonostante sia in perdita. Mauri ha ricordato che nei libri, con una quota del 28%, Mondadori è la prima casa editrice nel trade in Italia e intende rilanciare le librerie passando dalle 600 attuali a 1000 negozi. E ha concluso: «Le aggregazioni tra concessionarie, o altri servizi, sono inevitabili».

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