Assirm, lieve crescita nel 2013 per il comparto delle ricerche

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Nei primi 6 mesi del 2013 il settore delle ricerche di mercato mostra una sostanziale tenuta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: fatturato +1,0% e acquisizioni a +0,1%. È quanto emerge dall’analisi congiunturale interna all’Assirm, che riunisce gli istituti di ricerca di mercato, sociale e d’opinione, presentata ieri a Milano in occasione del convegno “Conoscere il Paese per uscire dalla crisi. Due asset per l’Italia”.

Secondo i 42 Istituti coinvolti nel campione, il fatturato per il primo semestre 2013 si attesta a 228,7 milioni di euro con un acquisito che raggiunge i 280,3 milioni di euro. Andando a indagare il dato relativo all’acquisito si nota come siano le ricerche continuative su panel a registrare il maggior incremento segnando +6,9% e raggiungendo così i 119 milioni di valore dell’intero settore.

D’altra parte, la metodologia Mistery Shopping è quella che più risente della congiuntura segnando il ribasso maggiore (–36,3%) rispetto ai primi sei mesi del 2012. Per quanto riguarda le ricerche quantitative ad hoc va segnalato soprattutto l’incremento dei sondaggi elettorali e d’opinione (+19,5%), che superano i 4,5 milioni di valore.

Sempre sotto il cappello delle ricerche qualitative ad hoc perdono peso le indagini continuative (–6,4%) e le indagini omnibus (–36,4%). Cresce l’online tra i metodi di rilevazione quantitativa: le ricerche online (CAWI e altri metodi) salgono del 21,1%, raggiungendo i 28,3 milioni di euro di valore, mentre perdono terreno le metodologie “tradizionali” come l’autocompilato postale (–44,8%) e le telefoniche CATI (–10%).

Il mercato italiano delle ricerche di mercato per la chiusura del 2013 si aspetta una situazione stazionaria, ma il 32% degli istituti indica una chiusura d’anno superiore rispetto a quella del 2012.

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