LA MILANO CHE VORREI

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13 gennaio 2014

Quando si dice: “iniziare con il botto”!

È quanto accaduto ad un lettore o, meglio, alla sua, ormai defunta, automobile (il collage di immagini sopra riportato credo possa rendere un po’ l’idea di quanto accaduto).

Un conto è festeggiare l’inizio del nuovo anno, magari con qualche fuoco d’artificio, un altro conto è accogliere il nuovo con una totale distruzione del vecchio, che, oltretutto, nemmeno ci appartiene.

C’è chi, evidentemente, nulla teme, né le leggi che vietano “i botti di fine anno” né il potenziale rischio degli stessi (i bollettini medici del primo gennaio sono, sempre, sotto gli occhi di tutti).

Il problema non è solo una macchina finita in rottamazione: il problema è la totale mancanza di rispetto di chi, onestamente, cerca di andare avanti giorno dopo giorno.

La nuova promenade di Milano..

La parola del 2014 è “riqualificazione”.

Si inizia subito, senza perder tempo: trasformiamo corso Sempione negli Champs-Élysées della città meneghina.

Via le tante auto (si stimano intorno alle 900) che ogni giorno, ingombrano il passaggio parcheggiando dove non si può.

Nuovi alberi, nuove aiuole, una pista ciclabile.. tutto benissimo, tutto bellissimo!

E le 900 auto che fine fanno?

Tranquilli, ci pensa il Comune: “troverà soluzioni per recuperare gli spazi di sosta attraverso l’integrazione e la riorganizzazione degli stalli presenti nelle vie limitrofe”..

C’è solo da sperare che la Giunta non intenda dire che, tra una piantumazione e l’altra, non si sia attrezzata per aprire un buco nero che faccia sparire le auto in un’altra dimensione.

D’altronde, lo sappiamo già: alla Giunta arancione, le auto, non sono mai piaciute!

 

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16 dicembre 2013

C’è una cosa che non comprendo e che credo mai comprenderò: a cosa serve bloccare un’intera città e creare disguidi?

Voglio dire, passi la protesta (anche se non ne condivido le modalità), ma la motivazione che spinge un “movimento” a creare situazioni di blocco e tensione quando lo scopo ultimo dovrebbe essere, in teoria, quello del rilancio economico, io proprio non riesco a vederla.

Se a questa, poi, aggiungiamo le “liti da stadio”, il quadro che ne esce è quello di una città ferita a pochi giorni dal Natale.

Come se non bastassero le difficoltà che già ogni giorno i commercianti e i cittadini tutti, si trovano ad affrontare.

Ci mancavano solo i forconi!

Voglio volare..

Quest’anno l’allarme smog non era ancora arrivato, tanto da farci quasi credere che potessimo stare un po’ tranquilli, ed invece..

Complici le temperature rigide e le poche piogge, i livelli di pm10 sono alle stelle.

Così, mentre sono già in corso le misure decise dal Pirellone (divieto di circolazione in alcune fasce orarie per auto a benzina Euro e diesel Euro 0, 1 e 2), non è escluso che nei prossimi giorni possano scattare dei blocchi al traffico.

Come recita un vecchio proverbio “le disgrazie non vengono mai sole”.. ed infatti si prevedono tre giorni di fuoco per i pendolari tra treni a rischio e lo sciopero ATM di lunedì.

Io lo so cosa chiedere a Babbo Natale quest’anno: un paio di ali con cui poter volare da un capo all’altro della città.

Certo, sempre che, poi, per regolare il traffico aereo, non si decida di far volare ad “ali alterne”!

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9 dicembre 2013

“Vietato allestire attività commerciali in abbinato all’albero” le parole del Sindaco Pisapia lo scorso anno.

Deve averle dimenticate queste parole, il Sindaco.

Ma partiamo dall’inizio.

Nel 2010, la Giunta Moratti realizzò l’albero in Duomo con l’aiuto dello sponsor (Tiffany) e fu subito polemica per la boutique che troneggiava in piazza.

Poco importava se quell’allestimento ha prodotto milioni di beneficenza.

Così, ripensando alle parole dello scorso anno di Pisapia ed alla vicenda del 2010, quando ieri alle 17.15 si sono accese le luci del pino sponsorizzato da DHL, ci si sarebbe aspettato una protesta, almeno piccola.

Qual è la differenza tra l’albero del 2010 e quello di quest’anno? Chi polemizzava che fine ha fatto?

Forse, ora che “il vento è cambiato”, le urla di protesta non servono più..

Per un cellulare rubato.. o, forse, no..

Avremo tutti appreso dai giornali la triste vicenda del 65enne venuto a mancare mercoledì scorso: tre ragazzi gli si avvicinano, lui si spaventa e ci rimette la vita.

Quello che forse non tutti sanno è come, a questa vicenda, abbia risposto la consigliera di zona 9 Simona Fregoni.

A suo avviso, la morte dell’uomo è da imputare alla “destra”, che “butta in giro fango”.

Per capirci: un uomo perde la vita colto da infarto perché non regge la paura di un ipotetico scippo e la colpa è di chi denuncia la mancanza di sicurezza nella nostra città?

Sono anni, almeno due, che la Giunta ignora la paura dei cittadini ed il fatto che le metropolitane sono divenute “zona franca” per venditori abusivi, questuanti  e, diciamolo, borseggiatori ed ora la colpa è nostra?

Non contenta, la Consigliera continua dicendo che lei è “serena” perché “evito di infilarmi in situazioni ambigue”.

Ma cosa intendeva dire? Che il 65enne, prendendo la metropolitana, se l’è andata a cercare?

 

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2 dicembre 2013

Caro Amico, ti scrivo..

C’è chi sotto l’albero spera di trovare un regalo super tecnologico o qualcosa di più “immateriale” come un lavoro o la speranza di poter riprendere a respirare a fine mese.

Purtroppo, non sono questi i tipi di regali che l’attuale Giunta ha scelto per noi: per i milanesi, l’aumento di un euro sulla tariffa del parcheggio, a partire dalla seconda ora di sosta, all’interno di Area C.

“Siamo disperati, ma non protestiamo nemmeno più” le parole di Giorgio Montingelli dell’Unione del Commercio e presidente dell’associazione di via Dante.

Perché è proprio sui commercianti che queste scelte, scellerate, si ripercuoteranno. Come se il commercio già godesse di ottima salute!

Altro che rilancio dell’economia, altro che usciamo dalla crisi.

Arrivati a questo punto, chiunque avrebbe compreso che la ricetta “aumentare, aumentare, aumentare” non è la soluzione. Chiunque.. meno che la Giunta!

Se ci rubano il Natale..

Niente paura: il 25 dicembre è ancora segnato in rosso sul calendario. Almeno questa, per ora, è ancora una certezza!

Peccato che, anche in queste occasioni, ci sia sempre chi cerca di approfittarne a discapito di chi è in buona fede.

La Guardia di Finanza ha sequestrato addobbi e regalini natalizi per un valore di 80.000 euro da un grossista cinese.

La merce era tutta senza etichetta, senza provenienza e prive delle modalità d’uso in lingua italiana. Nemmeno nessuna indicazione circa la presenza di materiali tossico o dei componenti del prodotto.

Lo sappiamo che la crisi imperversa, ma marginare giocando sulla salute delle persone che acquistano, spinte anche, spesso, da un prezzo vantaggioso, non è accettabile.

Ottimo, quindi, l’intervento delle Fiamme Gialle: per una volta, guardiamo a loro non come a degli “inquisitori”, ma come ad una forma di tutela delle nostre tasche.

 

 

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25 novembre 2013

Caro Amico, ti scrivo..

Sintesi della Commissione Sicurezza sui problemi ATM: va tutto bene, non ci sono criticità e non ci sono emergenze.

Ma basta farsi un giro sui mezzi pubblici per rendersi conto che non è così.

Risponde la maggioranza: “i dati sono chiari, nella metropolitana le aggressioni sono diminuite”.

Mi sono permesso di far osservare che, in compenso, in superficie le aggressioni sono aumentate.

Vuoi vedere che è la luce del sole a rendere aggressivi questi delinquenti?

Sono intervenuto dicendo che la situazione è tanto grave che gli addetti ai lavori si sono arresi: se la prima volta che intervengono si prendono uno schiaffo e  nessuno li difende, è logico che la seconda volta si voltano dall’altra parte. Come biasimarli?

Normale quindi che le segnalazioni diminuiscano (occhio non vede, denuncia non duole) ma che la maggioranza ne faccia punto di vanto o che neghi l’evidenza è inaccettabile!

Habemus bilancio..

Dopo quattro giorni di dibattito in aula, con una seduta fiume tra le più lunghe, l’approvazione è arrivata lunedì 18 novembre alle 02.08.

Al di là delle decisioni confermate con questa manovra, ben visibili sulla maggior parte delle testate giornalistiche, la considerazione da fare riguarda il ruolo della minoranza.

Ci chiamano anche “opposizione” ed è logico perché ci opponiamo a quanto fatto da chi in questo momento detiene “il potere”.

Così noi ci siamo opposti con tutti i mezzi che ci sono stati concessi, tenendo in aula la maggioranza per oltre 50 ore.

Una volta raggiunto il risultato politico di evidenziare i limiti della Giunta, abbiamo ricevuto il “rompete le righe”. Altre forze d’opposizione hanno continuato per altre 20 ore.

Il giorno dopo, sui giornali, sembrava che solo loro avessero fatto il proprio dovere.

Domanda: che giovamento hanno portato ai cittadini quelle 20 ore in più?

 

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18 novembre 2013

Lei si chiama Piera, ha 75 anni ed ha pagato in ritardo la tassa di successione del suo appartamentino: ora, è costretta a chiedere l’elemosina per pagare la multa, la sua sola pensione non basta.

La scelta obbligata è avvenuta dopo aver chiesto aiuto ed aver ottenuto in risposta solo porte chiuse in faccia.

Quante sono le “Piera” della nostra città? Quanti, dopo anni di sacrifici, contributi e tasse versate, si ritrovano con un pugno di mosche in mano, vedendosi, magari, superati dall’ultimo arrivato?

Perché se è vero che i diritti sono di tutti, è altrettanto vero che c’è chi attende con pazienza che i propri vengano rispettati.

Dov’è la giustizia in questo? E l’uguaglianza di cui la nostra giunta parla?

C’è una città silenziosa, il cui silenzio sta diventando assordante, per cui è necessario intervenire ora, prima che le “Piera” della nostra città si trasformino nel triste epilogo di una gestione “ideologica”.

Investire..

560.. sono i milioni che ATM investirà per il piano sicurezza dei metrò.

Al momento, spesi 11,5 per una nuova centrale operativa con 25 postazioni dove convergono le informazioni registrate dalle 2.900 telecamere poste nei mezzanini, gli sos e le comunicazioni dei macchinisti.

Tutto ciò dovrebbe rendere più veloce la risposta in caso di anomalie, guasti, disservizi.

Un’operazione fortemente voluta dalla precedente Giunta che ora vede il sole sotto la nuova Amministrazione.

C’è da chiedersi come si poteva parlare fino a qualche settimana fa di dafault e poi ritrovarsi con queste cifre, carta alla mano!

Intanto, possiamo solo sperare che, con queste migliorie operative, si arrivi ad avere un servizio a misura di cittadino.

 

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11 ottobre 2013

Milano – 25 arresti in settimana, di cui 7 minorenni, 24 uomini e una donna, tutti appartenenti alla stessa pandilla (il gruppo), segnati con l’inchiostro all’interno delle labbra.

La banda, arrivata dal Salvador, è molto più di quanto raccontavamo la scorsa settimana: qui c’è organizzazione, ci sono omicidi, c’è spaccio di droga.. qui siamo in uno stadio avanzato!

Dopo gli arresti, in Comune si inizia a parlare di prevenzione: “Far emergere ed intercettare il disagio con la proposta di percorsi di sostegno” le parole di Majorino.

Ottimo..

Ma perché si ha questa cattiva abitudine di iniziare a parlare di prevenzione quando si è già superata quella linea di confine che separa atti di “ragazzini sbandati” da atti di vera e propria guerriglia urbana?

Sembra quasi che la Giunta, obnubilata dall’ideologia, abbia il bisogno di vedere il punto di non ritorno prima di sentire la necessità di agire.

Cambiare questa “abitudine”, forse, è il davvero il primo passo da compiere.

Taglia e cuci

Azzerato il pattugliamento nei parchi, dimezzate le squadre che intervengono nelle zone per viabilità e sosta vietata, meno controlli alla movida e nei mercati.

In questo si tradurrà il taglio del 40% sulle ore di straordinario dei vigili.

Certo, si risparmieranno anche 3 milioni di euro.. esattamente, però, quando si parla di maggiore sicurezza nelle strade, a cosa si fa riferimento?

Come si può pensare di avere maggiore sicurezza a queste condizioni?

Poi parlano di prevenzione.. Forse, per dare un po’ di respiro ai cittadini, hanno intenzione di organizzare uno “sciopero della delinquenza”!

Ancora una volta, una bella dimostrazione di coerenza da parte della nostra amministrazione!

 

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4 ottobre 2013

Milano – Il 2 ottobre scorso, nell’anniversario della nascita di Gandhi, si celebrava la giornata internazionale della nonviolenza.

Solo qualche giorno prima, la polizia portava a termine l’operazione “Game over my friend”, che chiudeva una spirale di violenza protrattasi per mesi nel quartiere Baggio.

Protagonisti della vicenda numerosi minorenni, appartenenti ad una gang, che andavano in giro a malmenare clochard, omosessuali, ebrei e si vantavano degli atti commessi sui social network.

Quando le forze dell’ordine hanno proceduto all’arresto dei leader (due gemelli), la loro spavalderia sembrava scomparsa messi di fronte alle conseguenze di quegli atti: il Beccaria.

La mia riflessione da padre: come possono dei ragazzi così giovani avere dentro di sé così tanta rabbia da sfogare? Come possono agire senza pensare alle ripercussioni delle loro azioni, non solo per se stessi, ma anche per le vittime di quelle azioni?

La mia riflessione da politico: al di là del “hanno sbagliato ed è giusto che paghino” (e sono del tutto d’accordo), queste vicende sono anche una nostra responsabilità? In tal senso, cosa avremmo dovuto fare per evitarle?

Diamo i numeri..

Milano – 1.094 sono le pagine che compongono la lista d’attesa alle case popolari. Fila e fila di nomi, in ordini alfabetico, tra cui spiccano cognomi non italiani.

Nel 2012, su 1.190 assegnazioni, quasi la metà sono state a favore di immigrati: si sa, la lista d’attesa è lunga, ma tra i criteri per avanzare in classifica ci sono reddito (basso) e numero di figli (alto).

Per cui, in pratica, se, per ipotesi, una persona non avesse formalmente lavoro ma avesse tanti figli.. allora salirebbe in automatico in graduatoria.

Forse, allora, quei criteri di assegnazione delle case popolari andrebbero rivisti e resi più attuali: forse, non ci siamo ancora re conto che il popolo da aiutare è il nostro.

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